Sapevate che alla famosa battaglia di Solferino e San Martino partecipo’ anche La Légion Etrangère ?
Nel passato si permetteva ai legionari di aver con loro una « mascotte » (oggigiorno non so…) Durante la 2a GM, quando la 13ma DMBLE ( Démi Brigade de la Légion Etrangère) delle FFL era inquadrata con i britannici, ad ogni imbarco su nave i legionari dovevano nascondere le varie bestiole (cani, gatti, ecc) , perché i britannici non le volevano a bordo.
Ma qui siamo nel 1859 ed è la mattina del 24 giugno, i francesi, alleati dei Savoia, inseguono gli austriaci in ritirata dopo la vittoriosa battaglia di Magenta, e li trovano verso Castiglione, schierati su ca otto chilometri, con al centro Solferino. Ne nascono scambi di tiri di artiglieria e ore di combattimenti confusi e furiosi in un caldo infernale.
Quando Mac Mahon decide di sfondare al centro, sono i legionari del 2° Rgt Etranger d’Infanterie (REI) che, assieme al 2° Rgt degli Zuavi, devono andare all’assalto.
Un ufficiale é come d’abitudine in testa ai suoi legionari, e il suo affezionato cane Argo è, come d’abitudine, al suo fianco.
Allora, più di oggi, gli ufficiali si distinguono facilmente (sciabola, kepi’ ecc) ma oramai – con la recente adozione di fucili a canna rigata negli eserciti - prenderli di mira e abbatterli diventa sempre più facile. L’ufficiale cade quasi subito colpito a morte, Argo comprende che il padrone sta male, tenta di proteggerlo come puo’, si prende anche lui un palla e muore vicino a lui.
Ci piace pensare che siano riuniti assieme de qualche parte….
L’episodio è raccontato da Henry Dunant (nel suo libro : Un Souvenir de Solferino) lo svizzero che, commosso per i migliaia di feriti agonizzanti per giorni senza soccorsi sul campo di battaglia, decise di creare la Croce Rossa. Purtroppo Dunant riporta il nome del cane : Argo (e siamo sicuri ?) ma non sa il nome dell’ufficiale, che propone, chissà perché di chiamare « Jean ».
Solferino è vicino Mantova, la battaglia ha luogo nel quadro della Campagnia italiana dell’esercito di Napoleone III°che, alleato con il Regno di Sardegna, si batte contro gli austriaci dell’imperatore Francesco Giuseppe.
Il 2ème Régiment Légion Etranger d’Infanterie è agli ordini del colonnello Louis Julien Signorino. Da poco al comando, avendo preso il posto del Col Louis Henri de Chabrières, caduto qualche giorno prima in battaglia davanti Magenta, anche lui perfettamente distinguibile, in testa ai suoi legionari.
L’ assalto che Mac Mahon ordina alla Legione, fissando come obiettivo la torre esistente che domina il villaggio di Solferino solidamente presidiato dagli austriaci, gli permette di piazzare e proteggere l’artiglieria, che farà strage degli austriaci in posizione ravvicinata. Le cariche alla baionetta sono particolarmente cruente. Gli Zuavi specialmente inferociti per le perdite, non risparmiano i nemici.
ll successo di Magenta e Solferino, permise a Mac Mahon di coniare una delle sue frasi leggendarie:
« La Légion est à Magenta, l’affaire est dans le sac ! ».
Ma il generale Espinasse, vecchio collega di Mac Mahon alla Legione, è a Magenta che viene centrato da un cecchino, anche lui ovviamente in testa ai suoi legionari.
Alla fine dei due scontri, il 1° REI conta 45 legionari e 5 ufficiali morti su 500 uomini, e il 2° REI ha 250 legionari e nove ufficiali caduti, tra cui il Col Comandante de Chabrières, su di un totale di 1400 effettivi… tributo caratteristico della Legione: i comandanti sfidano il nemico mostrandosi temerariamente in testa ai loro legionari e ne pagano spesso le conseguenze (l’usanza sembra non sia cambiata molto neanche oggi).
La Campagna d’Italia si conclude con l’armistizio di Villafranca il 4 luglio 1859. Come si legge nei libri di Liceo, Napoleone III° è sconvolto dalle terribili perdite della Campagna : 22.000 morti e feriti tra gli austriaci, 17.000 tra i franco-sardi e vuole concludere rapidamente il conflitto. Il Regno del Piemonte ottiene la Lombardia,( ma si considera ingannato dai francesi) la Francia ottiene Nizza e la Savoia.
La Légion ritorna, carica di gloria, a Sidi Bel Abbés. Ma prima Mac Mahon fa passare il 2° REI per Parigi dove il 14 agosto vi è una sfilata di fronte a Napoleone III° di tutti i reduci dell’ Armée d’Italie.
Sembra che la tradizione dei 90 passi al minuto invece dei 110, che obbliga il reggimento a chiudere la sfilata, divenga popolare in questa occasione (ottimo momento e posizione per ricevere le acclamazioni della folla! ) mentre invece la celeberrima marcia « Le Boudin » non è ancora pronta, ma il Maestro capobanda Wilhelm la sta preparando. La data di concezione si dice in effetti che sia il 1859 ( ma la cosa pare sia soggetta a discussione).
La vicenda del cane Argo e del suo padrone è ricordata al
« Museo della Battaglia » di Solferino e San Martino (dove il quadro raffigurato è presente) uno dei pochi Musei che – se avete un cane – potete visitare assieme a lui, poiché è invitato espressamente (non dimenticate pero’ sacchetti e fazzoletti igienici, non si sa mai, potrebbe essere vinto anche lui dall ‘emozione…)
Il Museo. Poco lontano dal lago di Garda, vale la visita (ottimi ristoranti nei dintorni!) Sito Web :
[Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link]Come qualcuno qui sa molto bene (
ciao Danilo ! Dove sei? Correggimi se sbaglio
) oggigiorno il 2 ° Reggimento Etranger d’ Infanterie (2 ° REI) è uno dei due reggimenti di fanteria della Legione, inquadrato nella 6a Brigata Corazzata Leggera. Secondo in ordine storico dei reggimenti stranieri, fu creato nel 1841. Ha i suoi quartieri a Nimes nella caserma che porta il nome appunto: “Colonel de Chabrières”.
(Una ricerca negli archivi del Museo della Legione potrebbe forse dirci qualcosa di più sulla leggenda di Argo...).